
(…) Mentre dipingo la mia testa vaga, intanto guardo la mia mano che si muove sicura, intinge il pennello nei colori e si lascia trasportare dalle correnti.
Penso a come tutto, in realtà, non dipenda da noi e mi abbandono a questo momento. Vorrei attraversare i miei occhi e ritornare a terra dove tutto è in equilibrio e il tempo scorre, è Settembre e le uve puntuali sono pronte per essere colte, mentre io. Un colpo di vento, rivolgo il mio naso a punta in sù e sbatto lì, queste zigrinature millenarie bianche e grigie come cicatrici di battaglie decorano le facciate di queste rocce, provo invidia, il tempo le ha rese forti e alte. Chissà cosa frulla nella testa dei pittori mentre creano. Penso ad altro, le correnti di Torba mi trasportano qui e là mentre la mia mano sulla tela danza sinergica con pennello e cromie. (…)
Piccola assaggio del mio prossimo libro “Le correnti di Torba”