Mostra Vernazza_le correnti di Torba

“Impara l’arte e mettila da parte”, si diceva una volta. E per una sera, invece, mettila
in bella mostra sulla sommità di Vernazza, in cima ad uno dei borghi più belli e più
ripidi delle Cinque Terre!
Una vertigine appena si arriva, dopo interminabili rampe di scalini…Lo sguardo si
perde verso l’orizzonte, a picco sul mare, mentre da una terrazza aperta verso
l’infinito, non sai più cosa guardare: se sia meglio la realtà, in questo incastro
perfetto di terra e mare…o sia più affascinante l’illusione, la tela, la visione…Sì,
perché solo lo sguardo di un’artista come Hélène Barraud riesce a rielaborare le
immagini, lasciando che le sfumature dei suoi quadri racchiudano i colori, i suoni, i
profumi intensi di questi angoli di un mondo incantato. Il “suo” mondo, unico nel
suo genere.
Sulle tele che danzano al vento c’è il riflesso di una luce giocosa, ci sono i cromatismi
vivaci delle case e delle piazzette, quasi un richiamo all’atmosfera di un’infanzia
cresciuta proprio lì, tra quei ritagli di uno spazio tutto ligure, racchiuso tra le pieghe
più intime dell’anima. Ed è nel segreto di questi angoli che si insinua sempre una
zona d’ombra, il riflesso di una malinconia, il dolore di un ricordo, che danza ancora
sulla sabbia. Quello che la memoria porta con sé illumina di senso il gesto pittorico,
che l’artista definisce a suo modo istintivo, irrevocabile, pregnante.
Le impressioni diventano segni, tracce indelebili di fragili equilibri, sospesi tra cielo e
mare. Una dimensione quasi astratta, ma resa più intensa e drammatica dall’uso del
colore, come a voler plasmare anche con le dita la forma che emerge dalla tela.
Tentando di spiegare da dove derivi la sua ispirazione, la pittrice rivela un suo
piccolo segreto: c’è un repertorio di emozioni, di sensazioni legate all’attimo
fuggente, alla percezione di un dettaglio che i sensi catturano e la mente amplifica.
E’ quel dettaglio che sulla tela acquista il suo spessore, delinea i suoi contorni, quasi
a voler offrire un riflesso della realtà sempre mutevole. Tutto scorre, è vero, ma quel
che resta impresso nei colori, sembra andare al di là del tempo.
Questo è il potere dell’arte. E di chi sa crearla dall’impasto profondo delle sue
emozioni.

Prof.ssa Alessandra Gattino

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