“La porta sul mare” è un insieme di alcune opere, tecnica mista di acrilici e sabbia, contrasto ruvido/liscio, chiaro/scuro, tele pregnanti caratterizzate da colori forti e contorni decisi, la consapevolezza , l’armonia e l’equilibrio fanno da padroni in questo autentico modo per raccontare le Cinque Terre. Pensieri, riflessioni, deliri tra una pennellata e l’altra.

I Limoni di Monterosso
tela spessorata 100×100 tecnica mista acrilico/sabbia
In questo dipinto, protagonista in primo piano il limone con i suo frutti grandi e luminosi, tra i rami, la via di fuga, un paesaggio che si intravede quasi onirico, una visione, un sogno che respira grazie allo sfondo azzurro che aleggia in tutto il dipinto.
Dolci limoni, bucce ruvide e profumi aspri, un giorno d’estate, i turisti ai tavoli, le spiagge affollate, risalgo il sentiero per scavalcare un muretto e sedermi con la schiena contro un albero di limone, si sente il vociferare della folla che passeggia, le urla di chi lavora, le trombe dei battelli, ed io devo ancora fare tutti i compiti delle vacanze, li farò, poi, voglio solo ancora stare un attimo qui, fondermi con quest’albero in questa quiete, intima e profonda. Esorcizzare ogni trambusto ed essere ciò che sono.

Panni stesi al sole d’agosto
tela spessorata 100×100 tecnica mista acrilico/sabbia
Ritratto di un paesaggio estivo, giochi di luce e trasparenze, leggerezza e profondità, contrasti freddi caldi fanno vibrare la struttura geometrica, prospettive quasi casuali ma consapevoli. Tensioni oblique rompono lo schema catturando l’occhio direzionandolo in dettagli contornati.
Quando la mattina ti sveglia il profumo dei bomboloni che entra dalla finestra, è presto ma non lo sai, corri in piazza a cercare gli amichetti e il mare è brillarello, tutto profuma di bucato e di ragù sul fuoco, il vento salmastro generato da un’onda risale il paese attraversando i carruggi , i fili dei panni vibrano sulle facciate colorate e il bucato sbatte come vele in un cielo che sembra mare e il mare poi un cielo stellato, si d’estate, tutto brilla.

Vernazza Il mare silenzioso
tela spessorata 100×100 tecnica acrilico su tela
Landscape di un paesaggio dal mare, il colore schizza in tutti gli spazi come un’onda che si infrange sugli scogli, e inghiotte il villaggio in una grande mareggiata, i toni caldi si adagiano sui celesti, blu più o meno saturi, la luce filtra da un angolo ed esalta gli spessori e i volumi.
Vernazza in Ottobre e le sue mareggiate sono uno spettacolo naturale spaventevole e entusiasmante, ricordare quanto siamo piccoli di fronte a tutto questo blu mi affascina, facciamo parte di un momento dove non possiamo che restare umili e fortunati spettatori, da tale mi siedo e aspetto un’onda dopo l’altra fino a quando cala il buio le luci arancio si accendono e mia mamma mi aspetta a casa.

Corniglia e il fiore d’Agave
tela spessorata 100×100 tecnica acrilica su tela
Due linee oblique dall’alto al basso e una trasversale che rompe la banalità, dipinto astratto con prevalenza di giallo, racconto di un equilibrio precario, quello dell’agave che si sporge a strapiombo lungo il litorale, insieme al paesello timido non tocca l’acqua, protagonisti coraggiosi scrutano la verticalità del sole, quando sono sdraiata al sole mi sento come loro, sono loro, con gli occhi chiusi attraverso i raggi e arrivo al sole, lì è tutto color giallo, un viaggio solitario, dove le urla dei bambini e il rumore del mare piano piano si allontanano, quanti chilometri si possono fare anche restando fermi, chi ho intorno non lo sa, che si può correre da seduti, piangere mentre si sorridere, sognare con gli occhi aperti e creare con gli occhi chiusi, tutto fluisce come nelle vene in due direzioni differenti di entrata e uscita andando in senso contrario, quando crei è così. Ci vuole silenzio, quello che solo tu sai raggiungere e basta un sasso nell’acqua a romperlo.

Le Zagare e il terrazzo
tela spessorata 100x100cm acrilico
In primo piano rami di limone e zagare, l’invito è quello di guardare oltre, l’essenza di anni di storia di ciò che eravamo oltre le appena dipinte facciate. Contrasto di “qualità”. Colori puliti e intensi: sincerità e essere, contorni sicuri: valore, fiori bianchi: quello che non troverai più.
Facile fraintendere quando tutto è cosi in ordine, cosa nasconde questa statica compostezza? un pò mi annoia. Questa composizione è tanto bella ma cosi scontata, vorrei dicesse di più di quello che già so, come quando apri un regalo e già sai che c’è dentro.
Intravedo uno scorcio, di estati bruciate, perse, mai viste più, inverni grigi e freddi polverizzati già, delle sfumature non rimane niente, il vento tutto spazza via, il ricordo di un sogno annebbiato, gli sforzi per ricordare? inutili, resta il limone, immobile ad ogni passare del tempo con le sue gemme lucenti, e le sue foglie dure e sempre verdi, si tinge di una scarna felicità, indossa un abito che le stagioni gli hanno costretto, per star lì dov’è, dove deve stare.

Fichi d’india sul sentiero
tela spessorata 100×100 acrilico e colori speciali
Linee verticali per raccontare dei fichi e dei loro frutti, linee nere per parlare di fragili muretti, tante scale per svalicare la collina. I verdi dominano e insieme ai viola si scontrano in un contrasto simultaneo, mi sento confusa, giro tutto il dipinto in cerca di un angolo che mi dia tregua, ma ogni segno e colore prepotente si impone, si mischia, si accavalla, come pensieri fugaci. Cielo e terra si scontrano in una battaglia violenta e passionale. I fichi si tendono verso l’alto come fa un guerriero morente che chiede aiuto, urlano, gli mancano l’aria, soffocano, aggrappandosi al cielo restano inascoltati, doneranno i loro frutti spinosi, in segno di disprezzo, come fa una donna ferita che non viene amata.

La marina di Rio
tela spessorata 80×100 tecnica acrilico
Ritraggo un paesaggio di mare d’ inverno. Rapporto uno a tre, contrasto di quantità, la minoranza evince bucando la tela. Quando si dipinge un soggetto che mille altri hanno già interpretato ti chiedi: ma sto dicendo la verità? o è una scatola vuota di tonno appena usata? vorrei intrappolare l’Anima qui affinché rimanga viva per sempre. Dipingere è come comporre, esce da solo è del tutto naturale non ho mai incertezze sul colore da mettere, non voglio fare la presuntuosa è come chi nuota bene o scrive bene, siamo tutti nati con un dono, il dovere è condividerlo con il mondo per far sì che sia ogni giorno un pò più ricco. I miei gozzi fluttuano nel vuoto, come ballerine che saltano, e le casette si accalcano vicine per farsi compagnia.

I Limoni di Ciak per Léon”
tela spessorata 100×100 acrilico e colori speciali
Ecco la mia natura viva, ora che tutti texturizzano acciughe come facevo nell’ormai lontano 2013 bè, una bella texture di limoni! non vedo l’ora di vederne le repliche.
Semplice gioco della Gestalt a volte mi rendo conto di quanto la semplicità sia sempre così vincente, eppure applicare la legge di percezione non è mai così scontato. Contrasto complementare, limite del POP. Questo cesto di limoni è come un autoritratto, espressivo, crudo, nudo, sviscera ogni parte di me. Cerchi imperfetti, solidi cangianti, luci metalliche, tante sfumature, molti dettagli sempre più piccoli. Di questo frutto mi piace il fatto che pur avendone in abbondanza non è un regalo banale. Il giallo è uno dei colori che preferisco, mi piace pensare che anche a Van Gogh piaceva tanto, è caldo ed è bello come i suoi girasoli e i miei limoni.

Bellissime le tue opere, ricado in atmosfere respirate nell’infanzia; e belli i tuoi commenti, vibranti e quasi onirici. Complimenti!
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